CONTRO LA L.107/15 SENZA 'SE' E SENZA 'MA' BASTA BONUS PREMIALE: RILANCIARE LA LOTTA SCUOLA PER SCUOLA
La recente firma del contratto è stata salutata dai confederali con la notizia, fra le tante, che il bonus per il merito veniva inserito tra le materie da affrontare in contrattazione d'istituto. Le note dell'ARAN dello scorso luglio hanno reso evidente l'aspetto del tutto leggendario della notizia, una vera fake in perfetto stile socialconcertativo.
La nota del 19 .7. 17 precisa che lo spazio di competenza della contrattazione d'istituto va limitato ai soli riflessi sulla contrattazione sulla distribuzione della retribuzione accessoria. Si specifica che la contrattazione può determinare il valore massimo o minimo del bonus, la differenziazione minima tra le somme, la percentuale dei beneficiari. Restano confermate le procedure previste dalla 107 e le prerogative di Dirigente e Comitato di valutazione.
La LIP scuola è morta, ora ...
Flop totale: dalla LIP a zagrebelsky, da rifondazione a potere al popolo. Lip scuola, solo 33.000 firme invece di 50.000: non paga la continguita' con cgil e 'sinistra' cgil, che hanno imposto nella lip la persistenza della figura del dirigente scolastico e impedito l'opzione dell'uscita della scuola dal campo impiegatizio (dl.29/93). Per questo la lip si isolo' dal sindacalismo di base convinta, con rifondazione comunista, di fare da sola e 'guidare' cosi' il movimento della scuola. Lo avevamo ben capito alla fine della campagna referendaria per l'abrogazione della l.107/15, quando la confederazione non mosse un dito e lascio' naufragare tutto a 467.000 firme sulle 500.000 necessarie, a un passo dal successo... Ma qui siamo all'assurdo: si sono fermati a poco piu' della meta', e su 50.000 firme!!! Errare e' umano, perseverare e' diabolico. Per non parlare dei cosiddetti 'costituzionalisti' del comitato nazionale del 'no' per le altre due leggi di iniziativa popolare, una elettorale, che non e' arrivata ad 8.000 (ottomila) firme e l'altra sull'art. 81 fermatasi a meno di 20 mila.
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Provvedimenti legislativi contro le vergogne della Cattiva Scuola renziana: smontare la L. 107/15 senza se e senza ma
È molto bene che si cominci ad intervenire drasticamente sull’impianto della L. 107/15 per via legislativa. In questa direzione vanno alcuni Ddl della maggioranza che finalmente eliminano la chiamata diretta, ma non possono mancare interventi su tutto ciò che è collaterale alla chiamata diretta. La cosa sinora è stata solo sfiorata da un accordo firmato da Cgil, Cisl, Uil in modo peraltro inefficace sotto il profilo giuridico, perché, come tutti sanno, una legge non può venire modificata per contratto.
COMUNICATO STAMPA NAZIONALE 20.8.2018
FARE CHIAREZZA SUL PRECARIATO. L'UNICOBAS SI RITIRA DALL'INIZIATIVA DELL'11 SETTEMBRE
L'Unicobas ritira l'adesione all'iniziativa organizzata da alcune sigle del sindacalismo alternativo, prevista a Roma per l'11 Settembre 2018, alla quale siamo stati invitati ma per la quale non avevamo comunque proclamato alcuno sciopero. L'Unicobas ritiene che in questi giorni sia stata data troppa ingiustificata enfasi ad un emendamento demagogico sulla riapertura delle Gae, del tutto casualmente approvato presso il Senato. Tale emendamento, superficiale, instabile e senza regole, non può essere considerato foriero di grandi speranze per le varie categorie dei precari della Scuola. Al contrario occorre far presente che non potrà che disilludere il precariato del Paese.
In ricordo di Camillo
E' giunta l'ora di realizzare misure strutturali per mettere fine alla crisi della scuola pubblica italiana. Le proposte dell'Unicobas Scuola
MISURE URGENTI
1) Eliminazione L.107/15. Nello specifico: a) eliminazione chiamata diretta; b) eliminazione bonus ‘premiale’ e ‘comitato’ istituito dalla L.107: inserimento delle risorse per il bonus nel fondo di istituto per l'eliminazione della retribuzione forfettaria e la certezza del pagamento degli straordinari secondo le tabelle contrattuali; c) via gli ambiti: trasformazione del ‘potenziato’ in dotazione organica aggiuntiva ex L.270/82, ma su base di singolo istituto, per progetti mirati al recupero, alla formazione di laboratori ed all’approfondimento, nonché alle sole supplenze brevi, con piena titolarità di istituto per tutti i docenti; d) rideterminazione delle ore dell’alternanza scuola-lavoro, come attività volontaria secondo quanto indicato dai singoli istituti; e) blocco e revisione drastica delle leggi delega collegate alla L.107/15.
2) Anticipo al 2019 del rinnovo del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione a suffragio universale per tutti gli operatori scolastici, previa riforma dello stesso tramite: a) il ripristino del numero dei seggi eleggibili per ogni componente (vari ordini e gradi di scuola, personale ata, etc.) previsti per il Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione ex DD delegati n.° 416 e 417/74; b) l’incarico al CSPI di elaborare il codice deontologico della funzione docente; c) il ripristino dei consigli di disciplina per ogni componente (comprese Scuola dell’Infanzia, Scuola Primaria, Scuola Secondaria di primo grado e personale Ata, a suo tempo attivati presso i Consigli Scolastici Provinciali) ed attribuzione agli stessi dei contenziosi disciplinari; d) la separazione della carriera a ‘preside’ da quella relativa agli ispettori, con concorsi differenziati. Creazione di una carriera ispettiva, proveniente dal corpo docente, con formazione idonea alla valutazione dell’insegnamento delle discipline, della metodologia e della didattica; e) adeguate modifiche dell'Autonomia Scolastica in ordine alla governance collegiale democratica della Scuola e ripristino della figura del Preside con la sua elezione su base quinquennale o almeno con l’elezione del Vice Preside, nel rispetto dell’autonomia decisionale degli organi collegiali presenti nella Scuola Pubblica in netto contrasto con la figura del ‘dirigente’; f) il ripristino, in contemporanea, dell’elezione dei Consigli Scolastici Provinciali, tutt’ora previsti dai DD delegati n.° 416 e 417/74; g) l’introduzione di una precisa previsione normativa che preveda il calcolo della rappresentanza professionale e sindacale del personale della Scuola tramite queste elezioni, tramite il raggiungimento del 5% sui voti (rappresentatività nazionale tramite le elezioni del CSPI – rappresentatività provinciale tramite le elezioni relative ai Consigli Scolastici Provinciali); h) restituzione piena alla Scuola del ruolo costituzionale di Istituzione.
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