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18 OTTOBRE SCIOPERO GENERALE UNITARIO DI TUTTO IL SINDACALISMO DI BASE

COMUNICATO STAMPA COMUNE Contro licenziamenti e macelleria sociale l’intero sindacalismo di base si unisce e proclama uno sciopero generale dei settori privati e pubblici su tutto il territorio nazionale per l’intera giornata del 18/10/2021 I licenziamenti alla Ginetti Gomme, alla GKN e alla Whirpool, si aggiungono alle migliaia avviati in piccole aziende che non arrivano alla cronaca nazionale e vanno a ingrossare gli oltre 900 mila lavoratori e lavoratrici licenziati nel corso di questi ultimi mesi.

Lo sblocco dei licenziamenti sottoscritto con la complicità di Cgil-Cisl-Uil è legato a doppio filo ai piani di ristrutturazione capitalistica messi in campo dai padroni attraverso le direttive del governo Draghi e dell’Unione Europea. Il perdurare della crisi pandemica, col drammatico impatto sociale che questa ha già prodotto sia sul versante sanitario sia sulle condizioni di vita, di lavoro e salariali, non ha impedito al padronato di intensificare lo sfruttamento sia nel settore privato che nel pubblico impiego: aumentano i ritmi e il controllo, proliferano le forme di precarietà più selvagge, e con l’alibi di una crisi che spesso è solo apparente, le imprese agitano lo spettro dei licenziamenti di massa per delocalizzare e/o favorire il ricambio di manodopera garantita con masse di giovani ultra-ricattati e sottopagati La crisi pandemica ha messo drammaticamente a nudo lo sfascio del sistema sanitario prodotto da una politica ultradecennale di tagli e privatizzazioni, così come la distruzione dei servizi sociali (istruzione, trasporti, asili nido, ecc). Il governo Draghi, lungi dall’invertire questa tendenza, continua ad alimentarla, come dimostra la liberalizzazione dei subappalti e l’utilizzo dei fondi dello PNRR, gran parte dei quali sono destinati ai padroni e agli speculatori, cioè i primi responsabili della crisi economica e del disastro sanitario e sociale cui abbiamo assistito in quest’anno e mezzo di pandemia. L’intollerabile escalation repressiva contro gli scioperi e contro le lotte sociali, con cariche della polizia, denunce sistematiche, fogli di via, legittima nei fatti le violenze e le aggressioni contro lavoratori e attivisti sindacali da parte di squadracce padronali a cui abbiamo assistito in queste settimane e che hanno portato all’omicidio del sindacalista Adil Belakhdim.. Di fronte a questo scenario vi è la necessità e l’urgenza di una risposta decisa, compatta e coordinata su scala nazionale. Per questo motivo le scriventi OO.SS. proclamano uno sciopero generale unitario che riguarderà tutti i settori privati e pubblici per l’intera giornata del 18/10/2021. Da oggi al 18 ottobre lavoreremo a costruire un vero e proprio stato di agitazione permanente, con assemblee e iniziative di lotta sui luoghi di lavoro e sui territori, con l’obiettivo di generalizzare la mobilitazione a tutti quei movimenti e quei settori sociali che intendono contrapporsi ai piani di supersfruttamento, precarietà, disoccupazione, devastazione sociale e ambientale imposti dai padroni su scala nazionale e internazionale: per questo dichiariamo fin da ora il nostro impegno alla costruzione delle mobilitazioni di fine ottobre contro il G-20 di Roma. Proclamazione sciopero generale dei settori privati e pubblici su tutto il territorio nazionale per l’intera giornata del 18/10/2021 Le scriventi OO.SS. proclamano lo sciopero generale che riguarderà tutti i settori privati e pubblici per l’intera giornata del 18/10/2021 dalle ore 00,01 alle ore 23,59 – compreso il primo turno montante per i turnisti. Per i lavoratori delle Autostrade lo sciopero inizierà alle ore 22 del 17/10/2021 e terminerà alle ore 22 del 18/10/2021. Per i lavoratori delle Ferrovie lo sciopero inizierà alle ore 21 del 17/10/2021 e terminerà alle 21 del 18/10/2021. Lo sciopero è indetto contro le politiche del governo Draghi e dell’Unione Europea, che a partire dallo sblocco dei licenziamenti, dall’ulteriore liberalizzazione dei subappalti e dall’utilizzo dei fondi del PNRR, si configurano come una gigantesca opera di macelleria sociale sulla pelle delle lavoratrici e dei lavoratori, dei precari e dei disoccupati, ad esclusivo vantaggio delle classi dominanti e degli speculatori internazionali, e cioè i primi responsabili della crisi economica e del disastro sanitario e sociale a cui abbiamo assistito in questo anno e mezzo di pandemia. Un’offensiva di governi e padroni che è accompagnata da un’intollerabile escalation repressiva contro gli scioperi e contro le lotte sociali, che in queste ultime settimane è ripetutamente sfociata in violenze e aggressioni contro lavoratori e attivisti sindacali. Lo Sciopero Generale è convocato per i seguenti obbiettivi e per le ragioni che seguono: • contro lo sblocco dei licenziamenti e per la riduzione generalizzata dell’orario di lavoro a parità di salario, al fine di contrastare l’attacco all’occupazione e ai salari; • per il rilancio dei salari, con forti aumenti economici e con l’istituzione di un meccanismo di piena tutela dei salari dall’inflazione; • garanzia del reddito attraverso un salario medio garantito a tutti i disoccupati; per l’accesso gratuito e universale ai servizi sociali e per un unico sistema di ammortizzazioni sociali che garantisca la effettiva continuità di reddito e salario; • contrasto alla precarietà e allo sfruttamento, abrogazione del Jobs Act, superamento degli appalti e del dumping contrattuale e forte contrasto all’utilizzo indiscriminato dei contratti precari; • rilancio degli investimenti pubblici nella scuola, nella sanità e nei trasporti, contro la privatizzazione, la mercificazione e lo smantellamento dei servizi pubblici essenziali, dei settori fondamentali, di pubblica utilità e delle infrastrutture; contro i progetti di autonomia differenziata e le attuali forme di regionalizzazione, per l’uguaglianza dei diritti e dei servizi su tutto il territorio nazionale; • per una vera democrazia sindacale, contro il monopolio delle organizzazioni sindacali concertative, per dare ai lavoratori il potere di decidere chi deve rappresentarli; per il diritto di sciopero e l’abrogazione di ogni normativa repressiva che ne mini e riduca l’efficacia, a partire dal decreto-Salvini; • per il rafforzamento della sicurezza dei lavoratori, dei sistemi ispettivi e del ruolo delle RLS; • per la tutela dei lavoratori immigrati e per il permesso di soggiorno a tutti gli immigrati; • contro ogni discriminazione di genere e per una vera parità salariale, occupazionale e dei diritti delle donne, nei luoghi di lavoro e nella società; • per la tutela dell’ambiente, il blocco delle produzioni nocive e delle grandi opere speculative; • contro il G-20 di Roma e le ipocrite passerelle dei padroni del mondo, per l’unità e la solidarietà internazionale tra le lotte dei lavoratori e degli sfruttati. Sarà cura degli specifici sindacati di settore inviare, ove necessario, una diversa articolazione dello sciopero così come previsto dalle normative vigenti in materia di esercizio del diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali, comprese le modalità di sciopero a ciclo continuo e a turnazione. Durante lo sciopero generale saranno garantiti i servizi minimi essenziali come da L.146/90 e successive modifiche e integrazioni. Si rammenta alle istituzioni di garantire il rispetto dell’informazione all’utenza sullo sciopero previsto dall’art.2 comma 6 della legge 146/90 e successive modificazioni.

ADL COBAS Giovanni Boetto Portavoce

CIB UNICOBAS Stefano d’Errico Segretario Generale

CLAP Francesco Raparelli Coordinatore Nazionale

CONFEDERAZIONE COBAS Piero Bernocchi Portavoce

COBAS Scuola Sardegna Nicola Giua Portavoce

CUB Marcello Amendola Segretario Generale

FUORI MERCATO Luigi Malabarba Rappresentante Legale

SGB Rosella Chirizzi Esecutivo Nazionale

SI COBAS Aldo Milani Coordinatore Nazionale

SIAL COBAS Angelo Pedrini Direttivo Nazionale

SLAI COBAS S.C. Margherita Calderazzi Portavoce

USB Guido Lutrario Esecutivo Confederale

USI CIT Massimo Ilari Segretario Generale