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LS ‘LEVI CIVITA’ (Roma): SU DIFFIDA UNICOBAS la DIRIGENTE CEDE: sul COMITATO DECIDERA’ IL COLLEGIO (e non lei)

IL 28.1.2016 LA DIRIGENTE AVEVA DISPOSTO DI FARE ELEGGERE IL COMITATO DI VALUTAZIONE FUORI COLLEGIO, PER EVITARE OGNI DISCUSSIONE E LA PRESENTAZIONE DI UNA MOZIONE CHE BLOCCHEREBBE IL COMITATO. PRETENDEVA D’IMPORRE LA SUA DECISIONE ‘PRIVATA’ SENZA CHE IL COLLEGIO SI FOSSE PRONUNCIATO IN ALCUN MODO COME DI DIRITTO: HA RICEVUTO DALL’UNICOBAS UNA BELLA DIFFIDA PERCHE’ CONVOCASSE REGOLARMENTE IL COLLEGIO DOCENTI. IN DATA 1.2.2016 COSI’ HA DOVUTO FARE, ANNULLANDO LA SUA PRECEDENTE NOTA UFFICIALE.
Nota di d’Errico (Unicobas): Grazie alla nostra diffida, recapitata anche al Ministero ed alla Direzione Scolastica Regionale del Lazio, la dirigente del ‘Levi Civita’ addiviene a più miti consigli. Avrebbe voluto imporre al Collegio Docenti una sua del tutto arbitraria decisione sulle modalità di elezione del ‘comitato di valutazione dei docenti’ istituito dalla L. 107/2015, sottraendole anche fisicamente quelle elezioni ad una riunione canonica dell’organo collegiale, quando il Collegio deve in primis decidere se avvalersi o meno della facoltà che la 107 medesima gli dà di eleggere o meno i due membri di propria competenza del famoso (e del tutto controverso) ‘comitato’. Fa piacere anche sapere proprio dalla DS del ‘Levi Civita’ che, dopo l’Unicobas, si sarebbero mosse anche due delle tre RSU di istituto che, sinora, non avevano fiatato. Ora vedremo se la riunione del Collegio Docenti prevista per l’11 Febbraio, alla quale la DS ha dovuto rimettere ogni decisione, si svolgerà nell’auspicato clima di ‘distensione’ del quale parla la Preside e se ella consentirà, come deve, una discussione rispettosa dei docenti, partecipata e democratica, come prevedono i DDPPRR 416 e 417/74, norme alle quali la DS avrebbe dovuto attenersi sua sponte, evitando il bailamme, anche mediatico, cui ha esposto la scuola che dirige.
Sapremo pure se la ratio le suggerirà di dare risposta all’Unicobas anche sulla facoltà di rappresentare in patrocinio i docenti della sua scuola, come prevede la L. 300/70 e non, come ella pretenderebbe, e come s’è permessa di scriverci, che i lavoratori in Italia avrebbero titolo a rappresentare i propri interessi solo se facendolo direttamente e individualmente e senza sindacato. Del resto, se non lo farà lei, vedremo cosa ne penserà la Magistratura.

LA STAMPA SU QUESTA VICENDA, vedi: “Unicobas, che aveva sollevato il caso, così commenta: “Grazie alla nostra diffida, recapitata anche al Ministero ed all’Usr Lazio, la dirigente del ‘Levi Civita’ addiviene a più miti consigli. Avrebbe voluto imporre al collegio una sua del tutto arbitraria decisione sulle modalità di elezione del ‘comitato di valutazione’ sottraendo anche fisicamente le elezioni ad una riunione canonica dell’organo collegiale”.
“Il collegio – rilancia il segretario Unicobas d’Errico – deve in primis decidere se avvalersi o meno della facoltà che la 107 medesima gli dà di eleggere o meno i due membri di propria competenza del famoso (e del tutto controverso) ‘comitato'”
Ma Stefano d’Errico coglie anche l’occasione per riaprire una questione ancora pendente: tempo addietro la dirigente del liceo romano aveva inviato una lettera all’Unicobas affermando che in Italia i lavoratori avrebbero titolo a rappresentare i propri interessi solo facendolo direttamente e individualmente e senza sindacato.
L’Unicobas non ha digerito molto la cosa e chiede nuovamente alla dirigente di chiarire la questione. “E se non lo farà lei – conclude d’Errico – vedremo cosa ne penserà la Magistratura””.
‘LA TECNICA DELLA SCUOLA’, 1.2.2016: Liceo “Levi Civita”: novità dopo il nostro articolo: http://goo.gl/n3sm2i
Ma ‘LA TECNICA DELLA SCUOLA’, il 28.1.2016, AVEVA APERTO IL CASO CON QUEST’ALTRO ARTICOLO:
“…sarebbe come se in un consiglio comunale per eleggere i consiglieri che devono far parte di una commissione si istituisse in seggio elettorale che funziona però all’esterno del consiglio stesso.
L’Unicobas ha già deciso di intervenire chiedendo alla dirigente di ritirare immediatamente il provvedimento e segnalando il caso all’Ufficio scolastico regionale che dovrà decidere se questa modalità di nomina dei componenti del comitato è solo un eccesso di creatività o un vero e proprio errore procedurale”.