Cib Unicobas

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Sullo sciopero del 17 settembre

Comunicato 26/8/2014

PRIMO GIORNO DI SCUOLA CON SCIOPERO. INACCETTABILE IL PROGETTO GIANNINI-RENZI: L’UNICOBAS CONFERMA LO SCIOPERO DELLA SCUOLA PER MERCOLEDI’ 17 SETTEMBRE, PRIMO GIORNO NEL QUALE SARANNO APERTE TUTTE LE SCUOLE DEL PAESE, CON MANIFESTAZIONE DALLA MATTINA SOTTO IL MINISTERO DELL’ISTRUZIONE.
La Giannini, utilizzando il palco a lei più congeniale (quello di CL, ovvero dei padrini delle scuole private) anticipa la sua ‘riforma’: ‘merito’ ed eliminazione delle supplenze (perché farebbero ‘a chi le fa e a chi le riceve’). In buona sostanza, operazioni discrezionali invece degli automatismi d’anzianità ed eliminazione dei precari.

VALUTAZIONI DI DOCENTI ED ATA E DIFFERENZIAZIONI STIPENDIALI OPERATE DAI DIRIGENTI (CONTRATTO ‘FLESSIBILE’), ANCHE ATTRAVERSO L’INCROCIO CON I RISULTATI DEI VERGOGNOSI TEST INVALSI + SPARIZIONE GRADUATORIE DI ISTITUTO E SPARIZIONE (FISICA) DEI PRECARI (SUPPLENZE E SOSTITUZIONI LE DOVREBBERO FARE GLI INSEGNANTI STABILI). Vengono confermate le ‘parole in libertà’ espresse a Luglio dal sottosegretario Reggi. Quello che si ‘scusò’ per le ‘parole mal meditate’ e di ‘non aver mai sostenuto di voler aumentare l’orario dei docenti’, non mancando poi di ribadire che ‘le supplenze le dovranno essere destinate al personale di ruolo’. Ebbene, come si può sostenere un progetto del genere senza un aumento d’orario per i docenti stabilizzati? Come potrebbero ‘fare le supplenze’ senza alzare l’orario di cattedra? Abbiamo capito qual è il vero cruccio di Renzi sulla Scuola: è terrorizzato dal dover applicare le sentenze europee sulla regolarizzazione delle migliaia di precari con 36 mesi di servizio. Per questo i ‘suoi’ hanno insistito tanto sull’aumento d’orario dei docenti e sul (vergognoso e minimalista) taglio delle scuole Superiori a 4 anni. Altro che ‘interesse per la scuola’! Cercano l’escamotage per ridurre drasticamente gli organici, onde dimostrare alla Suprema Corte di Strasburgo che non ci sarebbero posti da assegnare. In più, devono tirar fuori dal cilindro il ‘miliardo’ millantato qualche giorno fa da Renzi per la scuola: 800 milioni è il costo annuo per le supplenze, poi basterà aggiungere ciò che avanza del decreto Carrozza per l’istruzione (in buona parte mai speso). Pericolosa (ed ennesima) demagogia, come la prima boutade di Renzi sui 3,5 miliardi di euro per ristrutturare gli istituti, per l’80% non a norma, boutade ridottasi appunto all’impiego (futuribile) di 150 milioni (stanziati da Letta) per appalti impropriamente scaricati sulle scuole (anziché sui comuni), che non apriranno prima dell’estate 2015. Semplicemente vergognosa la bagarre sui pensionamenti di quella ‘quota ’96’, eredità di uno dei tanti errori di Monti-Fornero, ‘errori’ riconosciuti ma mai corretti: l’ennesima promessa di un provvedimento ‘a fine Agosto’ evidenzia come un Governo politicamente ‘accattone’ (ma solo verso i cittadini) intenda risparmiare così 40 milioni, dilazionando di un altro anno un intervento necessario dal 2011.
L’UNICOBAS CONFERMA LO SCIOPERO PER IL PRIMO GIORNO DI SCUOLA. La scuola italiana apre secondo le indicazioni dei calendari regionali. Il 17 Settembre la scuola prende il via nelle due regioni che iniziano più tardi (Puglie e Sicilia). Nel resto del Paese le lezioni avranno inizio dall’11 al 15 Settembre (tranne per il Trentino che apre l’8). Il 17 Settembre è quindi il primo giorno nel quale tutte le scuole italiane saranno contemporaneamente al lavoro, e sarà il primo giorno di sciopero dell’anno. Un segnale forte contro la schizofrenia del Governo, fatta di annunci ‘fattivi’ clamorosamente disattesi e proposte irricevibili ‘avanzate’, ritrattate e rilanciate.
Non c’incanta Renzi, ma neppure il suo sindacato di riferimento: la CGIL, pronta a dare una mano al PD. Come contropartita, il segretario Pantaleo chiede quell’ottantina di euro che (eccezion fatta per una parte dei collaboratori scolastici e una manciata di precari con poco servizio) alla scuola non è praticamente mai arrivata. Non si sono ancora accordati solo perché manca la copertura. In un Paese dove chi governa ha giurato su di una ripresa dello 0,8% per poi scoprire che siamo a -0,2% ed in stagnazione, con un forte rischio deflattivo. Prima hanno provato con le 36 ore settimanali, poi hanno ‘ragionato’ sulle 24 / 30. Ora, non volendo certo toccare i privilegi, eliminare la spesa per l’acquisto degli F16 (il 7 Agosto rifiutati, dopo il Canada, anche dal Giappone) o intaccare i regali fatti alle banche, si stanno arrovellando per riproporre ai docenti meno retribuiti del continente (e con contratto bloccato da più di 6 anni) il diktat di una definitiva dequalificazione impiegatizia inesistente nel mondo, a professionisti della didattica già impegnati in un lavoro sommerso e mai riconosciuto che giunge ben oltre le 18 ore frontali (o le 24 della Primaria e le 25 della scuola dell’Infanzia). L’idea è sempre la stessa: SUPERIORI A 4 ANNI E RELATIVO TAGLIO DI 60.000 CATTEDRE, ALTRETTANTI ESUBERI REDISTRIBUITI A DETRIMENTO DELLA QUALITA’ DELLA SCUOLA E DELLE SPERANZE DI ASSUNZIONE + AUMENTO OBBLIGATORIO DELL’ORARIO PER TUTTI SENZA RETRIBUZIONE AGGIUNTIVA, A SPESE DELLE ‘FERIE SOTTESE’ (L’EQUIVALENTE DI ALMENO 22 GIORNI L’ANNO DI LAVORO IN PIU’) + AUMENTO D’ORARIO FACOLTATIVO (MA CHI NON LO FACESSE RIMARREBBE A STIPENDIO BASE).
Questo progetto fa parte di un piano volto apertamente a fare della scuola pubblica la copia di quei diplomifici privati che, come il Ministro ben sa avendo ricevuto da tempo le dettagliate denunce dell’Unicobas, non controllano profitto e frequenza degli alunni e non pagano i docenti, ma li forniscono invece dei punti necessari per superare i precari pubblici nelle graduatorie di merito. La Giannini infatti, nonostante le interrogazioni parlamentari, non solo non è intervenuta, ma ha preso le scuole private a modello, e s’è pronunciata apertamente persino per l’assunzione diretta e discrezionale di docenti ed ata e per l’abolizione degli organi collegiali, baluardo di democrazia, libertà d’insegnamento e controllo nella scuola di tutti. Tutto questo non passerà. L’unicobas si batte per un contratto specifico per la scuola (Docenti ed ATA) fuori dal calderone indistinto del ‘pubblico impiego’ e fuori dall’area di vigenza del Dlvo 29/1993, che impedisce alla scuola meno retribuita della UE aumenti contrattuali superiori all’inflazione ‘programmata’, la stabilizzazione degli automatismi d’anzianità e la riconquista di un ruolo professionale e disciplinare specifico, con l’istituzione del preside elettivo e del Consiglio Superiore della docenza.
Stefano d’Errico (Segretario nazionale)


Circolare, volantino e manifesto dello sciopero del 17. Clicca per ingrandire


LO SCIOPERO CONTRO L’AUTORITARISMO NELLA SCUOLA E’ LOTTA DI TUTTI E PER TUTTI

LETTERA APERTA AGLI STUDENTI, AGLI INTELLETTUALI, AI LAVORATORI, ALLA SOCIETA’ CIVILE: IN PIAZZA CON NOI IL 17 SETTEMBRE SOTTO IL MINISTERO DELL’ISTRUZIONE A ROMA (h. 9.00). Un programma politico che si basa sulla cancellazione della libertà di insegnamento dando maggiori poteri ai dirigenti scolastici che diventano difatto ‘sentinelle’ (testuale …sic!) di un sistema scolastico privato, non può essere approvato dagli uomini di scienza e di cultura di questa nazione. QUESTO PROGRAMMA S’AMMANTA DI ‘NUOVISMO’ E SI DICHIARA ‘PROGRESSISTA’: ma la ‘novità’ è il ritorno allo strapotere dei dirigenti (un tempo presidi). A loro il FASCISMO assegnò il diritto di stendere annualmente LA NOTA DI QUALIFICA FUNZIONALE SUI DOCENTI (nella quale scrivevano anche della lunghezza delle gonne), nota abolita in Italia nel 1974 con i Decreti Delegati, che introdussero gli Organi Collegiali elettivi (Collegio Docenti, Consiglio di Istituto, Consigli Scolastici di Distretto e Provinciali, Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione), comprendendo a pieno titolo anche genitori e studenti). NON IDEE ‘INAUDITE E GENIALI’, BENSI’ VECCHIE E REAZIONARIE riportate in auge recentemente, in primis, dal Centrodestra di Berlusconi, attraverso il disegno di legge Aprea, dal quale Renzi e la Giannini hanno copiato la ‘novità’ della valutazione discrezionale operata dai dirigenti su docenti ed ata. Il diritto costituzionale all’istruzione pubblica statale deve essere garantito e difeso da tutti! Ci rivolgiamo quindi a tutta la società civile, agli intellettuali ed agli uomini di cultura, ai genitori che hanno a cuore la scuola pubblica italiana, ai lavoratori di tutte le categorie e, in primo luogo, agli studenti. Non è ancora troppo tardi per difendere, rilanciare e ridare luce alla scuola di tutti, laica, antiautoritaria e pluralista.

Stefano d’Errico (Segretario nazionale dell’Unicobas)


PER QUELLI CHE …’PERCHE’ L’UNICOBAS NON VA SUL 10 OTTOBRE’ (?)

Non sono i Cobas che avrebbero dovuto proclamare lo sciopero per il 17 Settembre, primo giorno di scuola, come abbiamo fatto noi e INSIEME a noi seguendo il percorso unitario al quale li abbiamo invitati sin da Luglio, assemblea nazionale/manifestazione sotto il Ministero compresa, invece di dilazionare una risposta che la categoria vuole dare presto e con forza (all’inizio della scuola), anche per evitare gli inciuci dei sindacati pronta-firma? Inoltre il 10 si corrono due rischi: 1) l’Unione degli Studenti è il sindacato-studenti legato al PD ed a mamma CGIL, tanto che questi studenti hanno dichiarato che quella di Renzi sarebbe “una riforma solo a metà”; 2) la data del 10 verrà spacciata per sciopero generale, in particolare del pubblico impiego contro il blocco dei contratti, cosa legittima, ma che richiede ben altro ‘respiro’, ma soprattutto deve restare separata, pena l’ “annacquamento” totale della protesta contro il piano SCUOLA di Renzi. Tutto ciò detto, sul piano pratico e politico INVECE I COBAS fino alla proclamazione di uno sciopero ‘in solitaria’, per il 10 Ottobre, NON HANNO FATTO NULLA. Per quanto ci riguarda, invece, è già caduta la testa di Reggi…


COMUNICATO STAMPA 15.9.2014


Scioperiamo il 17 settembre!


Unicobas e abilitati TFA al Miur: miglioriamo la Buona Scuola

Nota inviata dal prof. Corrado Ricci rappresentante del
Coordinamento nazionale TFA Ordinario, che ha fatto parte, insieme ad alcuni membri dell’Es. naz. UNIcobas, della delegazione ricevuta dai dirigenti ministeriali e dai funzionari dell’Ufficio di Gabinetto del MIUR.


Note di Paolo Latella sull’incontro avvenuto mercoledì 17 settembre fra una delegazione Unicobas ed alcuni dirigenti MIUR

Ieri a Roma durante l’incontro con i dirigenti e funzionari del Miur durato quasi due ore abbiamo discusso di Gae, terza fascia, scuole paritarie con la proposta della Commissione parlamentare d”inchiesta sui diplomifici, assunzioni, quota96, qualità della didattica e la necessità di uscire dal pubblico impiego definendo il Consiglio Superiore della Docenza ripristinando la funzione docente persa dal 1993.

Ho ribadito ai presenti che le sentenze del TAR vanno rispettate. A tutt’oggi ho ricordato ai dirigenti e funzionari che il Miur è fuorilegge perchè come da sentenza andrebbero ripristinate le ore di indirizzo e le compresenze cancellate dalla riforma Gelmini-Tremonti. Abbiamo fatto presente come sindacato Unicobas Scuola che la proposta di Renzi ha dei vuoti normativi ed è un taglia e incolla della Proposta di Legge di Valentina Aprea e successivamente modificata dal Pd con Manuela Ghizzoni. Noi abbiamo spiegato che la premialità tanto cara a Renzi e al Ministro Giannini non può basarsi sulle prove Invalsi. Che la “Banca del tempo” di fatto la facciamo già, perchè non viene considerato tutto il tempo che dedichiamo alla preparazione e la correzione degli elaborati. Noi invece vogliamo che venga considerato e retribuito. Che il numero degli ispettori è insufficiente e che la chiamata diretta è pericolosa cancellando la libertà di insegnamento. Abbiamo consegnato una copia del documento di Matteo Renzi con scritte le osservazioni e le criticità presenti che sono tantissime. Che ci spiegassero da dove prenderanno i fondi per le assunzioni degli ipotetici 150 mila docenti che in realtà sarebbero 100 mila prof + 50 mila Ata. Se comunque accadesse noi saremmo contenti ma non soddisfatti perché di fatto metà di questi nuovi assunti non sono altro che il normale ricambio del personale che va in pensione quindi non è una soluzione che cancella il problema del precariato. Abbiamo fatto notare che il Ministro non può dire cancelleremo la terza fascia ma solo sulla carta… È impensabile e scellerato pensare di cancellare la terza e seconda fascia perchè ci sono docenti con 10 e più anni di servizio, non si trattano così gli insegnanti ai quali viene chiesta di spendere 3000 euro per una abilitazione e poi sentirsi dire:” lei non ha più il diritto di insegnare”. Perchè hanno aperto la terza fascia dopo che con tre note ministeriali avevano detto il contrario? Abbiamo ribadito infine l’importanza di valorizzare la scuola pubblica laica statale come una delle eccellenze di questo Paese.


Chi non ha coraggio e non vuole o non riesce a darselo può solo stare con gli ignavi e con gli inetti. Note di Francesco Tommasello sulla manifestazione del 17 settembre

Ieri è stata una giornata particolare: lo sciopero nazionale di Unicobas ed il presidio al Ministero con la presenza di delegazioni di precari provenienti da diverse parti d’Italia: Quei giovani precari che permettono, altro che supplentite acuta( mi riferisco alla malattia psicosomatica che affligge il “giovin signore”), alle scuole della Res-publica di funzionare,quei giovani che hanno maturato anni di servizio e che, secondo le norme europee,dovrebbero essere immediatamente assunti.

Eppure il nostro utilizzatore finale di gelati al cremino,eversore degli obblighi europei,preferisce pagare le multe pur di non dare loro l’agognato contratto a tempo indeterminato.Renzi e Giannini alla nostra manifestazione c’erano, le loro facce facevano capolino dal manifesto di indizione dello sciopero di Unicobas,il giovin signore accennava ad un sorriso impacciato con la lingua che gli pendeva dai denti, mentre la ministra in foto appariva pallida evidentemente avere esposto le belle membra al sole non le ha giovato. Bravi e belli i nostri giovani colleghi nell’illustrare la loro idea di scuola, di stato giuridico di cooperazione educativa. Bravi i giovani Cittadini Parlamentari del M5S Chimienti e Gallo che intervenendo hanno spiegato le ragioni e le iniziative di legge a sostegno della scuola pubblica, laica e di qualità, le ragioni di chi si batte per le immissioni in ruolo mentre il leaderino del governo si inventa le furbate delle tutele crescenti ed ad altre diavolerie sugli organici pur di non garantire certezze ai docenti di ruolo,efficacia e funzionalità alle nostre scuole e sacrosante risposte affermative ai precari.Le ragioni dello sciopero e della vertenza “contro la mala scuola governativa” li conoscete già. Io,intervenendo a nome di Unicobas Cib Sicilia,ho analizzato le malefatte governative nella Martoriata Terra di Sicilia,le classi pollaio, le scuole che cadono a pezzi, la miseria stipendiale, i lavori in nero, gli appalti gestiti da gattopardi, iene ed amici degli amici.
Eravamo stanchi ma orgogliosi di aver messo un bastone negli ingranaggi della becera macchina governativa degli inciuci.
Alla fine del mio intervento, Stefano d’Errico annunciava che da lì a poco una delegazione di Unicobas scuola era invitata ad esporre le ragioni della nostra protesta ai vertici del Dicastero.
Opportunità governative di circostanza?
Probabile, nel frattempo tutto il sindacalismo di base unitariamente comincia a prepare per il 14 novembre una grande giornata di sciopero, per i lavoro,la difesa dei diritti contrattuali, le libertà civili e sociali,la scuola pubblica, la sanità e la previdenza a misura dei bisogni cittadini e contro la malapolitica.