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Paolo Latella, segretario UNICOBAS Lombardia, scrive a Report per denunciare le scuole paritarie (1/7/2013)

Alla c.a. della giornalista Milena Gabanelli – conduttrice trasmissione Report – Rai

Gentile giornalista dott.ssa Milena Gabanelli,

sono un insegnante e giornalista, recentemente ho creato un gruppo su Facebook con il nome https://www.facebook.com/groups/esercito.scuolapubblicastatale, un gruppo in difesa della scuola pubblica statale apartitico e senza indirizzi politici.

In poco tempo il numero degli iscritti ha superato i 5000 utenti e sono arrivate diverse richieste da parte dei docenti iscritti.

La prima in assoluto è stata quella di denunciare le scuole paritarie religiose e laiche, in Italia, che in cambio del punteggio non pagano gli stipendi ai prof, addirittura gli fanno firmare la busta paga senza poi di fatto pagarli, tenendoli sotto scacco minacciandoli essendo complici in qualche modo…

In altri casi gli insegnanti vengono pagati 5 euro lordi all’ora, tipo call center a fronte di 24 -36 ore settimanali. 

Ho provveduto ad informare questa mattina (28 giugno 2013) la Guardia di Finanza di Roma, mi hanno risposto che ogni docente deve compilare un modulo di esposto e presentarlo all’ufficio territoriale di competenza, naturalmente molti colleghi che hanno denunciato nel gruppo e in privato il fatto, hanno paura di esporsi perché potrebbero ricevere minacce verbali e fisiche dai gestori di queste scuole.

Insomma la situazione è gravissima.

Ho inviato al Ministro prof.ssa Maria Chiara Carrozza la cartina con le province nelle quali ci sono le scuole paritarie, spiegando questa piaga che colpisce il sistema Italia ma non ho ricevuto risposta.

Ricordo che il Ministro Carrozza, subito dopo il referendum di Bologna, alla luce della vittoria dei voti a favore della scuola pubblica statale, aveva invece spiegato l’importanza delle scuole paritarie nel tessuto culturale italiano, visto che secondo lei queste strutture sono necessarie ad accogliere alunni perché c’è carenza nelle pubbliche statali.

Io non voglio fare un discorso puramente politico, sbaglierei perché non è questa la sede e non voglio strumentalizzare questa criticità del sistema dell’Istruzione Italia, indicando nel Partito Democratico l’unico vero responsabile, perché purtroppo è un sistema che coinvolge tutti i partiti politici.
Le scuole paritarie laiche e religiose pubbliche, per avere i finanziamenti dallo Stato, devono presentare formale richiesta c/o agli assessorati cultura, formazione e istruzione dei comuni, province e regioni.
E’ chiaro che quell’assessorato diventa poi complice con la scuola alla quale ha concesso fondi e finanziamenti pubblici, se non controlla o peggio ancora è d’accordo con il sistema mafioso.

Sappiamo benissimo che molte scuole paritarie pubbliche sono serie, definiscono e realizzano un ottimo piano didattico nei confronti dei propri studenti con docenti abilitati che vengono retribuiti in modo corretto ma ce ne sono altrettante che invece hanno una gestione mafiosa e che trattano i docenti come schiavi, i quali pur di acquisire il punteggio e salire in graduatoria statale, sono disposti a tutto.
Lo so, per alcuni insegnanti è un circolo vizioso, diventa come una droga, da un lato piangono perché si sentono sfruttati e dall’altro non vogliono essere scavalcati da una collega, sono disposti ad insegnare per poter acquisire il punteggio e dopo tanti anni pretendono il posto che ovviamente lo Stato non gli può garantire perché non hanno un’abilitazione, non hanno vinto il concorso e soprattutto perchè in questa fase i tagli del personale nella scuola pubblica statale superano le assunzioni.
Una mia piccola considerazione personale: non sarebbe giusto da un punto di vista etico, professionale e di merito. Parliamo continuamente di meritocrazia ma sempre rivolto agli altri ma mai verso noi stessi… allora giro la frittata… questi docenti, che accettano di essere collusi con il sistema mafioso delle scuole paritarie religiose e laiche che non pagano, scavalcano con il loro punteggio acquisito illegalmente, nelle graduatorie delle scuole pubbliche statali i colleghi insegnanti, che per meriti scolastici stanno facendo sacrifici lavorando a mille chilometri, che… pur di insegnare per piccoli periodi di tempo, abbandonano la famiglia e la propria casa spesso per poche centinaia di euro e mantenuti dai propri genitori.

Gentile dott.ssa Gabanelli, lo so che le questioni che riguardano la scuola non sono spesso di interesse mediatico rilevante, ma l’Italia deve poter contare in un sistema “scuola” pulito, di altissimo livello, ci vuole rispetto verso i docenti, per colori che trasmettono cultura ai nostri figli, alle nuove generazioni. 

Il silenzio mediatico su questi problemi “autorizza” e facilita molte scuole paritarie religiose e laiche a vivere nell’illegalità più diffusa sentendosi protetti da voci istituzionali.
Se crede ci siano i presupposti per un servizio giornalistico di denuncia su quanto letto in questa e-mail può contattarmi in qualsiasi momento.

Cordialmente

Prof. Paolo Latella

Segretario Unicobas Scuola Lombardia


Piena e attiva solidarietà al Prof.Paolo Latella (25/1/2014)

IMBROGLI E SCUOLE PRIVATE: MINACCE CONTRO IL PROF. PAOLO LATELLA

Il Prof. Paolo Latella, membro dell’Esecutivo Nazionale dell’Unicobas Scuola e segretario regionale lombardo, autore di un articolato dossier sui diplomifici italiani indirizzato al Ministro Carrozza, ha ricevuto ieri pesanti telefonate minatorie. Latella ha raccolto, fra le altre, migliaia di segnalazioni sullo stato dell’istruzione privata, provenienti direttamente dai docenti di istituti che costringono il personale assunto a rinunciare allo stipendio per ottenere il punteggio maturato con l’incarico annuale.

Punteggio che consente l’accesso alle graduatorie del personale precario pubblico, reclutato poi dalle scuole di stato sia per le supplenze che per l’assunzione in ruolo. Un do ut des degno del paese delle banane, reso possibile da una vergognosa legge di parità scolastica approvata alla metà degli anni ’90, che parifica i crediti maturati con il servizio prestato nelle scuole pubbliche grazie ad assunzioni temporanee trasparenti, a quello effettuato grazie alla chiamata discrezionale (senza graduatorie) delle scuole private parificate.

Il fenomeno del lavoro gratuito dei docenti risulta presente in modo massiccio nel Sud Italia. Ci chiediamo se il Ministro Carrozza, al quale il dossier di Latella è stato inviato da tempo, intenda continuare a tollerare una vergogna del genere o se, magari, non creda di avere il dovere di assumere un provvedimento urgente, disponendo il controllo dello stato di servizio, ovvero imponendo, al momento della domanda d’ingresso in graduatoria, almeno la consegna dei cedolini stipendiali e dei versamenti dei contributi all’Inps. Ma sarebbe il tempo di rivedere la legge sulla parità scolastica, ché altrimenti condanna ad una battaglia impari con sedicenti insegnanti ‘amici degli amici’ i nostri migliori docenti precari, sempre in regola con i requisiti richiesti e che prima dei tagli da 8,5 miliardi disposti dalla Gelmini, hanno occupato centinaia di migliaia di posti vacanti sui quali, violando la Costituzione, non s’è per anni provveduto a bandire concorsi. Gli incarichi attuali sono meno numerosi. In più, a seguito della restrizione delle spese (che oggi nega ai precari persino la retribuzione di quei miseri due giorni e mezzo ogni 30 di lavoro), non comprendono più ormai il pagamento dell’estate, mentre, lavorando nel settore privato, pur senza percepire nulla per tutto l’anno, si può ottenere uno statino che millanta incarichi sino ad agosto, con punteggi maggiori.

Il precipitare degli eventi ci costringe oggi a denunciare pubblicamente (dopo averlo fatto a suo tempo ai Carabinieri) che alla sede nazionale dell’Unicobas, appena rinnovata, nel mese di marzo 2013, venne recapitato un proiettile direttamente nella cassetta postale. Altrettanto preoccupante risulta lo strano ‘furto’ avvenuto il 23 Gennaio (il giorno prima della telefonata minatoria) nell’appartamento al piano terra del palazzo dove abita il Prof. Paolo Latella a Lodi, noto anche come punto di riferimento Unicobas nella città. Infatti nulla risulta rubato, mentre le suppellettili sono state integralmente distrutte. La Segreteria Nazionale dell’Unicobas esprime piena e attiva solidarietà al Prof. Latella, e fa proprio quanto lo stesso ha scritto direttamente al primo inquilino di Viale Trastevere: Caro Ministro Carrozza, ho ricevuto minacce telefoniche con accento campano: “comunista di merda ce rutt u’ cazz…” in merito al dossier che ho realizzato sulle scuole paritarie… le interessa?

Stefano d’Errico


SCANDALO PARITARIE: SIAMO IN PRIMA PAGINA !!! IL FATTO QUOTIDIANO, 1.4.2014


L’UNICOBAS ‘BUCA’ I MEDIA SULLO SCANDALO SCUOLE PARITARIE (8/5/2014)

l’intervista a Paolo Latella, Segretario Unicobas Lombardia e autore del dossier sulle scuole paritarie illegali e (sottolineiamo E) che non pagano gli insegnanti (i quali s’accontentano dei punti del servizio – regalati loro dalla vergognosa legge di ‘parità scolastica’ approvata ai tempi del ministro Berlinguer che ha equiparato il servizio nelle private a quello maturato negli istituti statali – per superare quanti fanno la fila nelle graduatorie pubbliche), SARA’ TRASMESSA MERCOLEDI’ 14 MAGGIO alle 20,30 nel Tg2 della Rai (e non più martedì 13 maggio)


LA NOSTRA INTERVISTA AL TG 2 DELLE 20.30 DEL 15 MAGGIO METTE IL MINISTRO GIANNINI CON LE SPALLE AL MURO (17/5/2014)

Nonostante il taglio vergognoso operato dalla Redazione del TG2 sull’intervista a Paolo Latella delle h. 20.30 di giovedì 15 Maggio 2014, è finalmente uscita la notizia relativa alle scuole paritarie che non pagano né stipendio, né contributi ai docenti. Si tratta del consueto scambio iniquo di stampo italiota: ai docenti il punteggio, alla scuola privata prestazioni gratis.

Questi ‘precari’ senza dignità trovano così il modo di superare nelle graduatorie e per l’assunzione gli insegnanti della scuola pubblica, che lavorano onestamente aspettando il proprio turno e rispettando se stessi e gli altri. Il problema è determinato dall’equiparazione del punteggio assunto nelle scuole private (spesso veri e propri diplomifici senza controlli) a quello che si matura ogni anno nelle scuole pubbliche, prevista dalla vergognosa legge n.° 62 del 10.3.2000, cosiddetta di ‘parità’, approvata grazie all’allora Ministro Luigi Berlinguer. Questa operazione vergognosa, contro la quale l’Unicobas si batté e continua a battersi con tutte le proprie forze, ha già inficiato tutte le ‘fasce’ delle graduatorie ad incarichi e supplenze e per le immissioni in ruolo. Per questo motivo stiamo sollecitando il mondo dell’associazionismo professionale scolastico ad una campagna referendaria per richiederne l’abrogazione. A maggior ragione perché questi istituti, ai quali spesso bastano due gabinetti nei corridoi per ottenere lo status di ‘paritari’, vengono ogni anno erogati fondi pubblici. La legge si basa su di un furbesco equivoco giuridico che aggira il divieto costituzionale di finanziare le scuole private: in nome della ‘sussidiarietà’, come se lo stato fosse tornato ai tempi precedenti la Legge Coppino del 1877 e non fosse in grado di istituire proprie scuole. Tutte le scuse sono buone: quest’anno, a fronte del taglio di 560 milioni di euro a danno del fondo di istituto delle scuole pubbliche dal 2013 (che rende impossibile la retribuzione degli straordinari del personale Ata e dei progetti di recupero ed approfondimento dei docenti), comprendendo ciò che viene erogato dagli Enti Locali, ben 500 ne sono stati regalati alle scuole private.
Con questo comunicato stampa diciamo apertamente al Ministro Stefania Giannini che non può più nascondersi e le chiediamo cosa intenda fare, a fronte di scuole che non pagano e ricattano il personale (e delle ulteriori ricadute sul resto dei precari della scuola pubblica). Del resto, basterebbe chiedere buste paga e versamenti Inps al momento dell’iscrizione in graduatoria. Lo diciamo con una punta di malizia, visto che il documentato dossier, con dati circostanziati da Canicattì a Bolzano, le è stato inviato non appena è assurta al dicastero di Viale Trastevere, così come era già stato inviato anche al suo predecessore Maria Chiara Carrozza. È un dato di fatto innegabile, e la Giannini non può sperare di continuare a cavarsela facendo ‘l’uccel di bosco’. A poco serve ormai l’omertà, come quella della ‘ligia’ Redazione del TG2, che s’è guardata bene dal rendere pubblico il passaggio dell’intervista nel quale il Prof. Latella ricordava di aver inviato il dossier a più riprese e di aver parlato con la Segreteria del Ministro. La stessa omertà politica che ha consigliato al TG 2 Rai (servizio pubblico) di fornire come di dovere la qualifica del prof. Latella, visto che si tratta del Segretario regionale dell’Unicobas Lombardia. Omertà inutile, perché si tratta di vere e proprie notizie di reato, delle quali, come di dovere, dovrà occuparsi la Magistratura (verificando anche quale ruolo di controllo eserciti, come invece dovrebbe, il Ministero), vigendo in Italia l’obbligatorietà dell’azione penale.
Paolo Latella ha dichiarato: “Chiedo ufficialmente ai parlamentari del M5S Silvia Chimienti, Luigi Gallo, Gianluca Vacca di intervenire presso la Commissione di Vigilanza della Rai chiedendo conto di come mai l’intervista sia priva del passaggio in cui chiamo in causa dall’ex Ministro Carrozza che ha ricevuto il dossier nel giugno 2013 all’attuale Ministro Giannini che ha il dossier sul tavolo da febbraio 2014. Nell’intervista non appare neanche la sigla del sindacato Unicobas Scuola di cui sono il segretario regionale della Lombardia (nonché membro dell’Esecutivo Nazionale). Giammarco Sicuro è un giornalista molto preparato e professionalmente valido, ma credo ci sia stato, come dire… un pizzico di paura da parte della Redazione della Rai. Io l’ho scritto tempo fa e lo ripeto… non mi fermo… io vado avanti! Guerra alle scuole paritarie illegali!”

Stefano d’Errico (Segretario nazionale Unicobas Scuola

Link all’intervista del TG2 a Paolo Latella     http://youtu.be/on68_Ua6KTM


Seconda parte dell’intervista sui diplomifici privati (4/6/2014)

Ecco il video dell’intervista a Paolo Latella trasmessa su Rai 2 la notte tra il 31 maggio e il 1 giugno.  L’opinione pubblica deve sapere cosa sta succedendo in molte scuole paritarie illegali. E’ un anno che il dossier è nelle mani dell’ex Ministro Carrozza e da febbraio anche l’attuale Ministro Stefania Giannini è in possesso anche della cartina della vergogna.